Ricostruzione mammaria con lembo di muscolo gran dorsale

È una tecnica ricostruttiva che utilizza il muscolo gran dorsale con un lembo di cute sovrastante e, come il DIEP, utilizza tessuti autologhi integrati eventualmente da una protesi. Nel caso di un seno di piccole dimensioni, può essere utilizzato il solo muscolo senza l’impiego della protesi.

Il lembo di muscolo gran dorsale

Vantaggi

  • possibilità di ricostruire un seno con una coppa di piccole-medie dimensioni, ma ben più morbida e con una caduta più naturale rispetto ai risultati ottenibili con la tecnica dell’espansore e protesi;
  • il rischio di “contrattura capsulare” da corpo estraneo è minore che con l’espansione o inesistente se si tratta di una ricostruzione “autologa”, cioè senza protesi ma solo con i tessuti della paziente

Svantaggi

  • la tecnica implica il prelievo di un muscolo dalla schiena con la possibile conseguenza di una lieve limitazione dei movimenti della spalla che non interferisce con le normali attività quotidiane;
  • a seguito dell’intervento residuano due cicatrici: una lineare sulla schiena per prelevare il muscolo necessario alla ricostruzione (di solito nascosta sotto la fascia orizzontale del reggiseno), l’altra di forma ellittica, si trova sul cono mammario e circoscrive la cute trasferita dal dorso. In alcune circostanze, è possibile incidere verticalmente la parete laterale del torace, anziché il dorso, in modo che la cicatrice sia nascosta dal braccio.

Possibili complicanze

  • sanguinamento e infezione;
  • in casi rari, necrosi parziale o totale del lembo. La necrosi parziale si presenta come un piccolo indurimento periferico del tessuto adiposo del lembo, il quale potrà essere rimosso con un intervento in anestesia locale senza compromettere il risultato estetico della ricostruzione. Se la necrosi è totale, evento rarissimo, è necessario ricostruire la mammella con un nuovo intervento chirurgico.

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