differenze chirurgia plastica chirurgia estetica

La chirurgia plastica e la chirurgia estetica non sono propriamente la stessa cosa e, in questa guida, vedremo le differenze che le contraddistinguono. Bisogna però ricordare che non esiste il medico specialista solo in chirurgia estetica, ma la specializzazione è in chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica.

Chirurgia plastica: di cosa si occupa

La chirurgia plastica è un ramo della chirurgia che si occupa della ricostruzione dei tessuti ed in particolare della pelle. Gli interventi di chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica hanno il duplice scopo di eliminare gli inestetismi e di ripristinare le corrette funzionalità di organi e apparati. Il chirurgo plastico opera dunque sulle alterazioni morfologiche, che possono essere causate da malattie, eventi traumatici o difetti congeniti.

Il chirurgo plastico, quando è chiamato a ricostruire una parte lesionata, utilizza tecniche chirurgiche differenti, con l’obiettivo di ripristinare l’aspetto originale dell’area interessata dal trauma o dalla lesione.

Chirurgia plastica estetica: di cosa si occupa

La chirurgia estetica interviene su determinate parti del corpo al fine di migliorarne l’estetica. A differenza della chirurgia plastica ricostruttiva, dunque, mira a mitigare/eliminare i difetti fisici cercando di venire incontro ai desideri del paziente per quanto più possibile. Negli interventi di chirurgia estetica, la componente psicologica del paziente è estremamente importante ed in particolare la percezione visiva che il paziente ha di sé, colmando le insicurezze in relazione al proprio aspetto fisico.

Interventi più comuni di chirurgia plastica ed estetica

Nella chirurgia plastica, uno degli interventi maggiormente richiesti è quello relativo alla correzione delle cicatrici: la totale eliminazione della cicatrice è quasi sempre impossibile da ottenere. Grazie alle tecniche chirurgiche e alle tecnologie laser moderne, però, è possibile intervenire sulla cicatrice sia per ricostruire i tessuti e sia, in un’ottica estetica, per renderla meno evidente. Un altro intervento ricorrente è quello di ricostruzione mammaria, ovvero la ricostruzione della mammella.

La chirurgia estetica invece presenta diverse tipologie di intervento per eliminare difetti fisici sul viso e sul corpo.

Negli uomini, gli interventi più diffusi sono la rinoplastica (interventi al naso), la blefaroplastica (eliminazione della pelle in eccesso delle palpebre) e la ginecomastia (asportazione del tessuto mammario).

Nelle donne, gli interventi più diffusi sono la mastoplastica additiva (aumento del volume del seno), la liposuzione (asportazione del tessuto adiposo), la liposcultura (aspirazione di cellule adipose da aree del corpo localizzate) e l’addominoplastica (rimozione dei tessuti in eccesso nell’area addominale).

Pro e contro della chirurgia plastica e della chirurgia estetica

Come già detto in precedenza, scegliere di affrontare un intervento chirurgico deriva da necessità personali. Che si tratti di chirurgia plastica o estetica, bisogna valutare pro e contro.

Interventi di chirurgia plastica o estetica, i pro:

  • Migliore autostima verso se stessi e migliore rapporto con gli altri
  • Migliora o risolve o un problema fisico che crea impedimenti

Interventi di chirurgia plastica o estetica, i contro:

  • Si corrono dei rischi e complicanze come in qualsiasi intervento chirurgico

Ovviamente la scelta del medico fa la differenza: è importante rivolgersi ad un professionista che vi sappia consigliare tenendo conto delle vostre esigenze e che possa descrivere in modo realistico i risultati perseguibili con l’intervento, senza tradire le vostre aspettative.

scegliere chirurgo estetico

I chirurghi estetici non sono tutti uguali e ciascuno possiede competenze, esperienze e capacità differenti.

Scegliere il chirurgo estetico a cui affidarsi per un intervento richiede attenzione e accortezza: come si fa a scegliere il professionista che risponde esattamente alle nostre necessità e quali sono i fattori da considerare?

  1. Non fidarsi troppo di Google

Su internet è molto facile imbattersi in pagine che propongono contenuti del tipo “l’elenco dei migliori chirurghi estetici di [nome città]”. Chi di solito stila una classifica simile non ha le competenze per valutare la bravura di un medico, quindi scegliere un professionista affidandosi a queste fonti sarebbe un grave errore.

È importante comprendere che la scelta di un chirurgo estetico è importante poiché riguarda la propria salute: meglio fare una ricerca più approfondita e valutare l’esperienza, le specializzazioni e le testimonianze di altri pazienti, piuttosto che affidarsi a informazioni sommarie e superficiali date da fonti poco attendibili.

  1. Controllare le recensioni

Le recensioni degli utenti sono un’ottima risorsa per determinare l’affidabilità del chirurgo, per questo è importante esaminare le singole recensioni, concentrandosi in particolare su quelle che riguardano interventi simili a quello a cui ci si vuole sottoporre. Bisognerà scartare quelle troppo sintetiche, soffermandosi invece su quelle dettagliate, che riportano particolari interessanti e reali sull’operato del medico e sul suo rapporto con il paziente.

  1. Prestare attenzione alla prima visita

A prescindere dal primo contatto telefonico o online, il modo più efficace di valutare la preparazione e l’affidabilità del chirurgo estetico è quello della conoscenza diretta. In particolare, occorre prestare molta attenzione alla prima visita: in questa fase, il medico dovrebbe dimostrarsi preparato, scrupoloso ed empatico. Inoltre è necessario che sia chiaro e che non ometta alcun dettaglio sull’intervento a cui ci si dovrà sottoporre, inclusi eventuali rischi e raccomandazioni post operatorie. Meglio diffidare di chi tende a minimizzare l’intervento o si dimostra pressante nel convincere il paziente a intraprendere il percorso chirurgico.

  1. Valutare le tecniche impiegate

La chirurgia estetica ha fatto notevoli passi avanti dal punto di vista tecnologico. Operazioni che fino a pochi anni fa erano invasive e fisicamente provanti, oggi possono essere eseguite con tecniche mini-invasive, che assicurano una riabilitazione più agevole e cicatrici meno evidenti. Si consiglia quindi di valutare accuratamente le soluzioni proposte dal medico, le tecnologie impiegate e l’approccio adottato per eseguire l’intervento.

Consultando diversi specialisti si ha la possibilità di individuare e scegliere il professionista che propone le tecniche chirurgiche più moderne garantendo quindi migliori risultati estetici.

  1. Scegliere chi sa ispirare fiducia

Se le tecniche chirurgiche si sono evolute nel tempo, ciò che  non è cambiato, invece, è il rapporto tra medico e paziente, che si basa da sempre sulla fiducia. Il criterio di selezione più importante dovrebbe essere proprio questo, perché il professionista su cui ricadrà la scelta seguirà il paziente in ogni fase del percorso clinico, dalla prima visita alla degenza, fino ai controlli post operatori. Pertanto si deve scegliere un chirurgo estetico che sia empatico, che sia in grado di trasmettere tranquillità e che possa diventare per noi un punto di riferimento.

Un intervento di chirurgia estetica, infatti, rappresenta un passo importante per il paziente, perché interessa non solo la componente fisica, ma anche quella psicologica. Quindi è fondamentale avere un supporto qualificato e sempre a disposizione, a cui rivolgere dubbi e domande, avendo la certezza di ricevere risposte esaurienti.

Un medico che si approccia in questo modo dimostra di avere a cuore il bene dei propri pazienti e quindi sarà meritevole della nostra fiducia.

mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva – diffusamente conosciuta come intervento di aumento del seno – è una delle operazioni di chirurgia plastica più richieste dalle donne. In questo articolo trovate tutte le informazioni utili a comprendere come si svolge l’intervento e cosa sapere riguardo il pre e il post operazione.

Mastoplastica additiva: a chi si rivolge

La mastoplastica additiva consiste nell’intervento di aumento del volume del seno. Questo tipo di operazione è richiesta soprattutto da due tipi di pazienti:

  • Donne che hanno poco seno (ipoplasia mammaria) e desiderano aumentarne il volume
  • donne che presentano un seno svuotato – ad esempio a causa dell’allattamento – e vogliono acquisire nuovamente una forma più armonica ed esteticamente gradevole della mammella

In entrambi i casi, l’intervento presenta finalità prettamente estetiche.

Tipologia di protesi: rotonda e anatomica

A seconda del tipo di effetto estetico richiesto dalla paziente, la mastoplastica additiva può essere effettuata utilizzando due diversi tipi di protesi:

  • Protesi rotonda
  • Protesi anatomica (o a goccia)

La protesi rotonda è la soluzione consigliata per chi richiede un seno pronunciato, in particolare nel polo superiore, al fine di ottenere un décolleté evidente ed importante.

La protesi anatomica presenta una forma a goccia, con il polo inferiore più accentuato, ed è la scelta ideale per chi vuole un seno dall’aspetto naturale.

Le protesi mammarie possono avere due differenti tipi di superficie: liscia o testurizzata. Mentre le protesi rotonde si trovano in commercio sia lisce che testurizzate, quelle anatomiche sono solamente testurizzate. La superficie testurizzata, infatti, limita la possibilità di rotazione una volta che la protesi è inserita nella tasca creata per ospitarla. 

Come si svolge l’intervento di mastoplastica additiva

La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e prevede un’anestesia generale. L’intervento ha una durata di circa un’ora e mezza/due ore e richiede una degenza di almeno un giorno.

L’inserimento della protesi viene eseguito attraverso un’incisione effettuata ad altezza dell’areola o sul solco mammario.

La protesi può essere collocata sotto la ghiandola mammaria o, secondo la tecnica dual plane, sotto il muscolo. Nel primo caso, l’intervento risulta più semplice e meno invasivo, mentre con la tecnica dual plane l’intervento è un po’ più complesso.

La fase post operatoria

La degenza per una mastoplastica additiva è di uno o due giorni. Nel post operatorio deve essere indossato un reggiseno tipo sportivo per un mese sia di giorno che di notte. Nei due mesi successivi il reggiseno sportivo andrà indossato solo di giorno. In alcuni casi, in particolare con le protesi rotonde, si suggerisce anche l’uso di una fascia per uno o due mesi. Questa servirà per mantenere ulteriormente le protesi nella posizione corretta subito dopo l’intervento.

Nelle prime due settimane è consigliabile il riposo assoluto; a partire dai 15 giorni successivi all’intervento, la paziente può gradualmente tornare a svolgere le normali attività, evitando però di sollecitare le braccia (evitare ad esempio di lavare vetri, sollevare pesi, giocare a tennis). Concluso il primo mese, è possibile tornare a praticare sport, andare in palestra, correre e svolgere altre attività che non richiedono una particolare sollecitazione della zona alta del corpo.

Per approfondimenti e informazioni sull’intervento di mastoplastica additiva, vi invitiamo a consultare la nostra pagina dedicata.

liposuzione e liposcultura

Ventre, braccia, cosce, fianchi, ginocchia e collo sono spesso interessati dalla presenza di adiposità localizzate, vale a dire accumuli di grasso capaci di resistere anche a diete ferree ed estenuanti sedute di palestra. In casi come questi, l’unico modo di liberarsi dell’inestetismo è quello di procedere chirurgicamente, rimuovendo il grasso in eccesso.

In questa sfera di interventi si collocano la liposuzione e la liposcultura, due tecniche tra le più diffuse del settore chirurgico estetico. Cerchiamo però di comprendere appieno cosa siano la liposuzione e la liposcultura, cosa le differenzia e quanto optare per uno o per l’altro tipo di intervento.

Liposuzione e la liposcultura: cosa cambia

Liposuzione e la liposcultura non sono la stessa cosa:

La liposuzione consiste nell’intervento di rimozione dell’accumulo adiposo. Questo tipo di operazione viene eseguito tramite una tradizionale cannula e interessa zone ampie del corpo, come ad esempio la pancia, le maniglie dell’amore, i glutei, le cosce.

La liposcultura viene eseguita in modo più localizzato e specifico, su aree del corpo meno estese e si effettua attraverso una microcannula. In questo tipo di operazione, il chirurgo non si limita alla rimozione del tessuto in eccesso, ma esegue anche un intervento di rimodellamento della zona interessata, che assumerà in questo modo un aspetto più tonico e definito.

Come sarà chiaro, la liposuzione, applicandosi su aree del corpo estese e con attrezzature chirurgiche più impattanti, si configura come un intervento più invasivo e che richiede un’anestesia generale e una convalescenza più lunga rispetto alla liposcultura, che, viceversa, impone una riabilitazione più rapida e viene eseguita previa applicazione di anestesia locale o di una sedazione.

Liposuzione e la liposcultura: quando sono consigliate

La premessa fondamentale è che liposuzione e liposcultura non devono essere considerate soluzioni dimagranti: questo tipo di intervento, infatti, non può sostituirsi a una sana alimentazione e/o all’attività fisica, ma va considerata in caso di adiposità localizzata che non è possibile rimuovere in altro modo. Allo stesso modo, questi interventi non permettono di rimuovere la cellulite né di disfarsi del cosiddetto effetto ‘buccia d’arancia’ della pelle.

Le terapie di rimodellamento sono consigliate per persone che godono di una quantomeno discreta forma fisica e con una pelle che presenta accettabili livelli di compattezza e di elasticità.

Sebbene non esista un’età limite per sottoporsi all’intervento di liposuzione o a quello di liposcultura, i soggetti meno giovani ottengono solitamente risultati inferiori, per via della scarsa elasticità della pelle. Trattandosi di un intervento non a fini dimagranti, le persone in sovrappeso devono sottoporsi a una dieta prima dell’intervento, per predisporsi in modo adeguato all’operazione.

Nelle donne, la liposuzione è usualmente eseguita su glutei, cosce e fianchi, mentre gli uomini tendono ad accumulare grasso nell’area addominale – le tipiche maniglie dell’amore.

Liposuzione e liposcultura: intervento e post-intervento

Liposuzione e liposcultura sono interventi che permettono di ridefinire e ridisegnare i profili del corpo.

La liposuzione consiste nella rimozione di aree estese di grasso attraverso una cannula metallica che si collega a un aspiratore. È possibile intervenire anche su più aree simultaneamente, ma si tratta in ogni caso di interventi localizzati. Dopo l’incisione, viene iniettata nella zona interessata una soluzione fisiologica, adrenalina (un vaso costrittore) e anestetico. Dopo circa 15 minuti, tempo che occorre alla soluzione per fare effetto, si procede all’aspirazione del grasso, tramite una cannula specifica. Questo metodo, tradizionale e ancora il più diffuso, è oggi alternativo a quelli di nuova concezione, che prevedono l’utilizzo di aspiratori a ultrasuoni o laser: queste ultime sono utilizzate per aspirazioni limitate e sono eseguite con una microcannula il cui diametro è inferiore ai 3 millimetri.

La liposcultura segue una procedura similare, ma con sostanziali differenze: l’incisione è meno profonda, la microcannula è decisamente più piccola e l’aspirazione avviene in maniera ancora più localizzata, in modo da rimuovere solo piccoli accumuli adiposi.

La liposuzione e la liposcultura prevedendo l’applicazione di piccole incisioni che non lasciano cicatrici particolarmente visibili e che scompaiono nel giro di qualche settimana.

Scopri tutto quello che c’è da sapere sugli interventi di liposuzione e di liposcultura nelle nostre pagine dedicate.

rimozione nei e nevi

Nei e nevi sono elementi caratterizzanti della persona, spesso graziosi e apprezzati, possono talvolta rivelarsi un problema nel caso in cui si collocano in aree scomode del corpo o assumono una dimensione eccessiva. L’intervento di rimozione di nei e nevi, inoltre, non ha a che fare solo con la sfera estetica, ma riguarda la salute dell’individuo nel suo complesso e, in alcuni casi, anche la sicurezza della propria incolumità. Ecco una guida completa a questo tipo di intervento.

Nei e nevi: cosa sono

Prima di avviare la trattazione sul tema focale, sgomberiamo il campo da un possibile equivoco, ovvero la differenza fra nei e nevi: in realtà, i due termini definiscono la stessa cosa, solo che la prima è la parola di uso comune e diffusamente utilizzata, mentre la seconda è quella impiegata in ambito scientifico.

Ma cosa sono i nei esattamente? I nei sono macchie che appaiono sulla pelle a causa di un accumulo di melanociti, ovvero le cellule responsabili della produzione della melanina. Sebbene i nei vengano definiti degli inestetismi – o delle anomalie – la loro comparsa è da intendersi come del tutto naturale.

Nella stragrande maggioranza dei casi, i nei sono benigni; tuttavia, essi possono degenerare in forma maligna, rappresentando un grave pericolo per la salute dell’individuo. In tal caso si rende necessaria la loro asportazione.

Come capire se un neo è pericoloso

Al di là dell’aspetto estetico, la rimozione del neo è consigliabile o necessaria nel caso di pericolo. Ma come si fa a riconoscere un neo maligno?

Gli elementi più riconoscibili per un’autoanalisi sono, prima di tutto, un cambio di colore del nevo; attenzione anche nel caso in cui la macchia inizi a causare dolore, prurito o a presentare margini irregolari. Nei casi più gravi, la degenerazione del neo può causare sanguinamento in seguito a una lesione.

Come funziona l’intervento di rimozione del nevo

In tema di interventi sui nevi, è fondamentale porre una distinzione, separando i casi di operazioni effettuate per finalità estetiche da quelle eseguite su nei maligni. Nel secondo caso, infatti, è necessario rimuovere il neo e le sue radici. Nel caso di interventi con funzionalità estetiche, è invece consigliabile agire tramite laserterapia: questa metodica, infatti, oltre a risultare meno invasiva, consente anche una limitazione dell’incidenza cicatriziale sul paziente. Inoltre, l’eliminazione del neo tramite laser permette un intervento molto più circoscritto sull’area interessata. Qui si parlerà del secondo metodo, essendo interessati ad approfondire la metodica impiegata in chirurgia estetica.

Laserterapia per rimozione nei: come funziona

La prima fase dell’intervento è quello dell’anestesia locale, eseguita tramite un anestetico che agisce in soli 2-3 minuti. Anestetizzata la parte interessata dell’intervento, il chirurgo procede a rimuovere il neo tramite una sorta di penna, dalla cui estremità viene emesso un fascio di luce laser in grado di bruciare l’intero agglomerato di melanociti. L’operazione che permette di rimuovere lo strato visibile del nevo dura appena 5 minuti, considerando anche il tempo richiesto dall’anestetico per fare affetto.

Dopo l’intervento di rimozione laser

Nei giorni successivi, l’area trattata mostrerà i segni della bruciatura, che deve essere trattata con una crema antibiotica, da applicare nei sette giorni successivi. Nell’arco di un decina di giorni, se trattata correttamente, la cicatrice non risulterà più visibile.

Raccomandazioni

L’intervento di laserterapia sui nevi non presenta particolari controindicazioni. Prima di procedere, però, è fondamentale accertarsi che si tratti di un neo benigno. Nelle settimane successive all’operazione, la zona operata deve essere protetta dall’esposizione solare: ecco perché è consigliabile eseguire l’intervento in inverno o in autunno.