Protesi rotonde o anatomiche? Come scegliere le protesi giuste per la mastoplastica additiva

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Tabella dei Contenuti

La scelta delle protesi mammarie è una delle decisioni più importanti quando si pianifica una mastoplastica additiva. Esistono due principali tipologie di protesi: rotonde e anatomiche (a goccia). Ognuna ha caratteristiche specifiche e offre risultati differenti a seconda delle esigenze della paziente. Ma quali sono le protesi giuste per te? Scopriamolo insieme analizzando vantaggi, svantaggi e criteri di scelta.

Protesi Rotonde: Volume e Pienezza

Le protesi rotonde sono simmetriche e hanno la stessa proiezione in tutte le direzioni. Sono particolarmente indicate per chi desidera un seno più pieno, soprattutto nella parte superiore.

Vantaggi

  • Effetto voluminoso e pronunciato nella parte superiore del seno, ideale per chi desidera un décolleté più evidente e tondeggiante.
  • Risultati prevedibili, senza rischio di rotazione dell’impianto.
  • Aspetto più tondeggiante e pieno, particolarmente indicato per pazienti che desiderano un seno più sodo.
  • Maggiore elasticità del tessuto cutaneo, riducendo il rischio di pieghe visibili o ondulazioni nelle pazienti con sufficiente copertura di tessuto mammario.

Svantaggi

  • Meno naturali in alcune conformazioni fisiche, specialmente nelle pazienti molto magre o con poco tessuto mammario.
  • Effetto meno naturale a riposo, con un aspetto più statico rispetto alla forma naturale del seno.
  • Possibile aspetto artificiale in pazienti con torace stretto o pelle molto sottile, in cui il contorno della protesi potrebbe essere visibile.

Protesi Anatomiche: Effetto Naturale e Armonioso

Le protesi anatomiche, dette anche a goccia, hanno una forma che imita il seno naturale, con una maggiore proiezione nella parte inferiore.

Vantaggi

  • Effetto più naturale, simile alla forma naturale del seno, ideale per chi desidera un risultato più discreto e armonioso.
  • Migliore armonizzazione con il corpo, particolarmente indicata per pazienti magre o con poco tessuto mammario.
  • Perfette per correzioni estetiche e ricostruzioni post-mastectomia, dove la riproduzione fedele della forma naturale è essenziale.
  • Miglior distribuzione del volume, garantendo un aspetto più morbido e proporzionato anche in posizione eretta.

Svantaggi

  • Possibilità di rotazione dell’impianto, che potrebbe alterare l’estetica del seno e richiedere un intervento correttivo.
  • Risultati più delicati, meno adatti per chi desidera un seno molto voluminoso e marcato.
  • Richiede maggiore precisione nell’inserimento, per evitare inclinazioni o asimmetrie indesiderate.

Altri fattori da considerare

Oltre alla scelta della forma della protesi, ci sono altri aspetti importanti da valutare:

  1. Proiezione della protesi: esistono protesi a bassa, media, alta e extra-alta proiezione, che influenzano il profilo del seno e il livello di sporgenza.
  2. Superficie della protesi: possono essere lisce o testurizzate. Le protesi testurizzate riducono il rischio di contrattura capsulare, mentre quelle lisce hanno una minore probabilità di ondulazione.
  3. Posizionamento della protesi: le protesi possono essere inserite sopra il muscolo pettorale (sottoghiandolare) o sotto il muscolo (sottomuscolare), con effetti differenti sul risultato estetico e sulla dinamica del seno.
    • Sottoghiandolare (sopra il muscolo): la protesi viene posizionata direttamente sotto la ghiandola mammaria e sopra il muscolo pettorale. Questo metodo permette un recupero più rapido e meno doloroso, ed è indicato per pazienti con una buona quantità di tessuto mammario naturale che può coprire la protesi, garantendo un effetto più armonioso. Tuttavia, può presentare un maggiore rischio di visibilità dei contorni della protesi nelle pazienti molto magre e di ptosi mammaria nel tempo.
    • Sottomuscolare (sotto il muscolo): la protesi viene inserita parzialmente o completamente sotto il muscolo pettorale. Questo approccio garantisce un effetto più naturale, soprattutto in pazienti con poco tessuto mammario, riducendo il rischio di visibilità dei margini della protesi e migliorando la stabilità dell’impianto nel tempo. Tuttavia, il recupero post-operatorio è più lungo e può risultare più doloroso nei primi giorni.
      Esiste anche la tecnica dual plane, una combinazione delle due metodiche, in cui la parte superiore della protesi è coperta dal muscolo mentre la parte inferiore rimane sotto la ghiandola. Questa soluzione offre il vantaggio di un aspetto naturale e di una minore interferenza con la mobilità del seno, riducendo al contempo il rischio di ptosi e migliorando la copertura dell’impianto.
  4. Dimensione e proporzione: la misura ideale dipende dalla larghezza del torace, dalla quantità di tessuto mammario naturale e dal risultato estetico desiderato.

Come scegliere le protesi giuste?

La scelta tra protesi rotonde e anatomiche dipende da diversi fattori.
La sezione selezionata fornisce una guida su come scegliere tra protesi rotonde e anatomiche in base a vari fattori individuali.

  1. Struttura corporea: le pazienti con un torace stretto o poco tessuto mammario potrebbero ottenere un effetto più naturale con le protesi anatomiche. Se una paziente ha un torace stretto o poco tessuto mammario, le protesi anatomiche offrono un effetto più naturale, distribuendo meglio il volume e riducendo l’aspetto artificiale che potrebbe derivare dalle protesi rotonde.
  2. Obiettivo estetico: chi desidera un seno più pieno e tondeggiante potrebbe preferire le protesi rotonde. Se il desiderio principale è un seno più pieno e tondeggiante, con un décolleté più marcato, allora le protesi rotonde sono più indicate, poiché forniscono maggiore volume nella parte superiore.
  3. Stile di vita: per chi pratica sport intensi, le protesi anatomiche potrebbero essere più indicate per un effetto più discreto e naturale. Per chi è molto attiva o pratica sport intensi, è preferibile una soluzione più naturale e armoniosa con il corpo, motivo per cui le protesi anatomiche potrebbero risultare migliori. La loro forma riduce il rischio di movimenti innaturali durante le attività fisiche.
  4. Tessuto mammario preesistente: le pazienti con un buon volume di partenza potrebbero ottenere ottimi risultati anche con le protesi rotonde. Se la paziente ha già un buon volume di partenza, le protesi rotonde possono migliorare la forma senza creare un effetto
    eccessivamente artificiale, mentre nelle pazienti molto magre le anatomiche potrebbero essere più idonee.
  5. Aspettative personali: un’accurata consulenza con il chirurgo è essenziale per definire il risultato estetico desiderato. Ogni paziente ha un’idea personale del risultato che desidera ottenere.

Una consulenza con un chirurgo specializzato è fondamentale per valutare le proporzioni corporee, la simmetria e l’elasticità della pelle e scegliere l’opzione più adatta.
In sintesi, la scelta delle protesi non è solo estetica, ma deve tener conto delle caratteristiche individuali e dello stile di vita di ogni paziente per garantire un risultato armonioso e soddisfacente.
Non esiste una scelta univoca: ogni paziente ha esigenze diverse e deve valutare attentamente il tipo di risultato desiderato. Il consiglio di un chirurgo plastico esperto è essenziale per individuare la soluzione più adatta.
Se stai valutando una mastoplastica additiva, quale tipo di protesi pensi possa fare al caso tuo? Condividi le tue idee nei commenti o prenota una consulenza per un’analisi personalizzata!