Orecchie a sventola: interventi di chirurgia estetica più sicuri

Le orecchie a sventola non sono una conseguenza relativa all’uso della mascherina bensì una caratteristica del padiglione auricolare, molto spesso di natura ereditaria, caratterizzate da un’eccessiva sporgenza dello stesso verso l’esterno.
Le orecchie prominenti sono presenti già nei bambini. In linea di massima si può dire che l’orecchio raggiunge la sua dimensione definitiva intorno ai dieci anni. È una caratteristica come un’altra, ma spesso causa complessi e disagi, sia nei maschi sia nelle femmine e, a volte, può contribuire a far nascere fenomeni di bullismo e di violenza, molto sofferti dai ragazzi.

Spesso i pazienti che hanno le orecchie a sventola si rivolgono al medico già durante l’adolescenza: si tratta di pazienti molto motivati.
L’intervento di otoplastica è un intervento chirurgico che si svolge in anestesia locale o con sedazione, a seconda dei casi. L’incisione si effettua dietro l’orecchio in modo da ridurre il tessuto (conca) quando è eccessivo o creare una piega (antelice), se non è presente. La tecnica prevede infatti di rimodellare la cartilagine con punti di sutura particolari: si creano le plicature corrette,
asportando se necessario qualche piccolo pezzetto di cartilagine e, soprattutto, facendola stare più attaccata alla testa. Per gli adulti l’operazione può essere eseguita in anestesia locale e in day
hospital mentre per i bambini si preferisce di solito un’anestesia generale e una notte di degenza. Le fasce della medicazione si tolgono dopo circa una settimana e i punti esterni nel giro di sette o dieci giorni, anche se l’orecchio può restare arrossato per un po’. Il risultato definitivo si inizierà a vederlo dopo circa un mese. Nella prima settimana sarà normale avere lividi, ematomi e gonfiore.
Inoltre, deve essere portata una fasciatura per una/due settimane a protezione delle orecchie appena operate.

Non solo i più giovani, ma anche gli adulti richiedono spesso di sottoporsi ad un intervento di otoplastica. Nell’adulto la cartilagine è più rigida e quindi l’intervento spesso prevede di fare una iper correzione per evitare le recidive e cioè che l’orecchio torni nella sua posizione iniziale.

Negli anni l’intervento chirurgico per correggere le orecchie a ventola (otoplastica), non ha subito molte evoluzioni. La tecnica, infatti, è più che accreditata e testata. Qualche tempo fa era stata
introdotta sul mercato una piccola protesi chiamata Earfold. In questo caso l’intervento era estremamente semplice ed efficace: questa piccola protesi a forma di “U” si posizionava sotto pelle
con un’incisione minima ed era un’ottima soluzione per corregge le orecchie a sventola dovute alla mancanza della piega dell’antelice. Purtroppo però è stata ritirata dal commercio perché troppo
costosa.